La genesi con cui ho scelto questo libro da recensire è particolare. Lo avevo sul comodino e attendeva di essere letto da un po’. In realtà avevo iniziato la settimana con l’idea di recensire un altro libro, ma leggendolo mi sono accorta che non mi piaceva. Così è arrivato il momento per Ogni riferimento è puramente casuale di Antonio Manzini. Questo libro non è un’uscita tra le più recenti, ma l’ultimo che Manzini ha scritto non appartenente alla serie di Rocco Schiavone, e mi è piaciuto talmente tanto da essere riuscita a finirlo in un giorno.
Io salvo il salvabile, ma credimi il mare magnum della prosopopea e dell’incuria letteraria di questi tempi è inaffrontabile.
Sviluppo del libro
In Ogni riferimento è puramente casuale, Manzini raccoglie 7 racconti che pur ripercorrendo 7 vicende diverse sono legati tra loro. Il protagonista infatti è il mondo dell’editoria e in ogni racconto c’è un personaggio che ne fa parte. Dallo scrittore emergente, a quello di successo, dall’editore senza scrupoli al critico letterario tutti vengono ritratti da Manzini con un’ironia velata che li rende un po’ grotteschi.
Di solito non amo i libri di racconti, perché mi sembra che il testo non decolli mai, qui invece l’effetto è esattamente il contrario.
Si rimane incollati a leggere per scoprire un nuovo personaggio e le evoluzioni di un mondo che usa la cultura, ma che spesso è autoreferenziale e legato più al marketing che alla qualità.
Racconto andino è il capitolo più elaborato dove si analizzano varie figure ed emerge spesso un senso di solitudine che la cultura colma, ma di cui poi si diventa schiavi.
E’ molto forte l’idea che una passione, quando si trasforma in lavoro, abbandona i connotati di purezza che l’avevano accompagnata fino a quel momento.
I libri siamo noi, ci rappresentano, pensiamo e viviamo perché ci sono dei libri da leggere.
Curiosità
Antonio Manzini (clicca qui per leggere la sua biografia) è noto per i suoi romanzi polizieschi che hanno dato vita al personaggio di Rocco Schiavone diventato un grande successo anche televisivo.
Non è mai semplice uscire dalla comfort zone di una serie e cimentarsi in altro, Manzini lo fa confrontandosi con il suo mondo. I personaggi sono buffi e un po’ caricaturali, probabilmente qualcuno potrebbe riconoscersi, ma come sottolinea l’autore in principio: “Ogni riferimento è puramente casuale”.
Per acquistare il libro clicca qui sotto
Altri consigli