Almarina di Valeria Parrella (clicca qui per la sua biografia) è un libro intimo e riflessivo dove la forza di due donne si incontra per dare a entrambe una prospettiva migliore. Una storia di riscatto vista da due punti divisa diversi.
Se si vuole essere liberi, ci si deve sentire liberi.
Trama
Elisabetta è una professoressa di matematica cinquantenne che insegna presso il carcere minorile di Nisida a Napoli. Incontra lì Almarina una giovane ragazza romena con alle spalle una storia di violenza familiare. Lezione dopo lezione riesce a stabilire una sintonia con Almarina ritrovando in lei alcuni limiti esistenziali che avevano caratterizzato anche la sua vita. Decide quindi di dare un’opportunità di vita a questa ragazza e in questo modo dà a se stessa una ragione per ricominciare dopo la morte del marito.
E’ un romanzo davvero intenso che si alterna tra il flusso di coscienza della protagonista che ripercorre le sue esperienze di vita, ma soprattutto le sue sofferenze e le vicende dentro il carcere che la portano a rivalutare le sue priorità.
In questo centinaio di pagine ci sono davvero tanti argomenti affrontati che rendono la storia solo il coperchio di un vaso di Pandora stracolmo di emozioni e temi. Dalle difficoltà di una vita segnata dal carcere minorile alla burocrazia che spesso incide negativamente sulle nostre vite, a temi più personali come l’impossibilità di diventare genitori e il difficile cammino dell’adozione. Valeria Parrella riesce con poche parole a descrivere tutto con una semplicità e una decisione che attraversa l’anima.
C’è un punto della testa in cui i pensieri più atroci, quelli che non vengono normalmente ammessi, non solo entrano, ma si sistemano in fila indiana.
Curiosità
Valeria Parrella mette molto della sua esperienza in questo libro, perché ci sono le diverse realtà di Napoli, quelle che da giovane possono cambiarti il percorso di vita in un attimo. La scrittrice conosce bene queste situazioni, perché fa parte del gruppo di scrittori che conducono il laboratorio con i ragazzi detenuti nell’Istituto Penale Minorile di Nisida, per questo motivo Almarina è un libro che racconta una realtà cruda da dove è possibile vedere uno spiraglio di luce.
Almarina sarà tra i libri che si contenderanno il Premio Strega 2020, tra i candidati anche Ragazzo italiano di Gian Arturo Ferrari (clicca qui per la recensione).
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