Copertina del libro Bianco è il colore del danno di Francesca Mannocchi

Dopo aver recensito Oggi faccio azzurro, il romanzo di Daria Bignardi, (clicca qui per la recensione), vi racconto il libro di un’altra giornalista. Bianco è il colore del danno di Francesca Mannocchi edito da Einaudi è un racconto autobiografico in cui l’autrice racconta il percorso che l’ha portata a scoprire di avere una malattia neurodegenerativa: la sclerosi multipla. È un libro raccontato con la precisione di un reportage, ma la profondità emotiva di una confessione a cuore aperto.

La congiunzione se è l’unità di misura del dono per come ce l’hanno insegnato.
Mette l’altro se non di fronte all’obbligo, almeno alla possibilità di dover dare qualcosa in cambio.
Diventa una concessione.

Sviluppo del libro

Francesca Mannocchi (clicca qui per la sua biografia) collabora da anni con numerose testate giornalistiche italiane ed estere. E’ un’inviata in contesti bellici e ha realizzato reportage da Libia, Iraq, Siria soltanto per citarne alcuni. Il suo lavoro l’ha portata a vivere situazioni estreme e raccontarle con grande passione per la verità. Quella verità che ora la porta ad affrontarsi con le sue paure, regalando però un’iniezione di forza a chi leggerà i suoi pensieri.
In molti si domanderanno come può affrontare tutto questo con una diagnosi così?
Il libro ci porta dentro l’elaborazione di questa scoperta, o più semplicemente dentro la sua vita.
Francesca si trova a Palermo per lavoro e una mattina si sveglia con una parte del copro che non le risponde.

Quello è il primo campanello d’allarme che la porta, dopo una serie di ricerche, a dare un nome a quei sintomi. 
I ricordi d’infanzia si intrecciano ai momenti cardine della vita, rivelando debolezze e paure, ma anche una forza d’animo che non la fa cedere. “Ho una malattia, non sono malata” è il modo con cui affronta questo ostacolo. 
Con le sue parole squarcia il velo che si posa su chi scopre di avere una malattia. La vive e la racconta con tutte le difficoltà prima e dopo la diagnosi. Non è l’unico tema forte che affronta. Secondo i medici potrebbe essere stata la maternità ad accelerare il ritmo della sclerosi multipla.

L’autrice racconta anche questo contrasto tra il donare la vita e nello stesso tempo perdere qualcosa della propria vita. E’ soprattutto un libro intimo, ma ci sono alcuni cenni alla sanità, a come cure e prevenzione siano costi che non tutti possono sostenere. Offre questa prospettiva attraverso la sua esperienza e i racconti dei pazienti che incrocia sul suo percorso. La forza dialettica con cui ripercorre ogni momento è incredibile, ma ancora più grandi sono i messaggi che lascia.

Parlo al plurale perché il libro ha tante sfumature non soltanto personali, ma anche e soprattutto sociali.
Francesca Mannocchi non ha mai rinunciato a essere se stessa, ma si è semplicemente ripensata. Questo libro insegna a non fermarsi davanti a nulla e a proteggere quello che si ha.

Le mie lesioni sono bianche e la mappa in scala di grigi è la vita della malattia, il suo stare, il suo evolversi, dentro di me, potenzialmente degenerativo.

Curiosità
Francesca Mannocchi

Ho scelto di leggere questo libro guardando l’intervista di Francesca Mannocchi a Propanganda live su La 7. Mi ha incuriosita molto come ha motivato la scelta del titolo del libro Bianco è il colore del danno. Lo ha raccontato attraverso la spiegazione che le fece il medico. Il sistema nervoso dovrebbe essere grigio in modo uniforme e invece ci sono delle macchie bianche che in base a come si evolvono determinano l’evoluzione della malattia. Quindi attraverso questa metafora racconta quel bianco che le ha cambiato la vita.

Per acquistare il libro clicca qui sotto

Altri consigli