Inventario di un cuore in allarme di Lorenzo Marone (clicca qui per la sua biografia) è uno tra i libri più venduti in questo periodo. Di questo autore avevo letto già altro rimanendo sempre affascinata dai suoi racconti. Questa fiducia in lui mi ha portato a scegliere di leggere questo nuovo racconto, dove però si rinnova letterariamente utilizzando la scrittura come una sorta di terapia che confessare le proprie paure più profonde.
La vita mia insegnato che quando la tempesta arriva, sempre impreparato ti trova. Che tu sia pessimista o ottimista.
Sviluppo del libro
In realtà Inventario di un cuore in allarme non ha una vera e propria trama, ma è il lungo monologo di un ipocondriaco. La paura di stare male che raccoglie altre mille paure e fobie e Lorenzo Marone di fatto si confessa mettendosi a nudo, già perché l’ipocondriaco è lui. Lo fa in modo ironico e divertente, ripercorrendo le fasi della sua vita in cui l’ipocondria ha preso il sopravvento, ma raccontando anche la percezione che gli altri hanno di chi deve fare i conti con le paure continue, timori che possono avere origine anche in una semplice chiacchierata tra amici.
Il libro è un flusso di coscienza, dove però c’è un lavoro di ricerca notevole che porta a toccare tanti temi dalla chimica alla fisica passando per la sociologia e la filosofia e ovviamente la medicina. Tante tematiche perché l’ipocondriaco è alla continua ricerca di certezze e le informazioni sono un mezzo per costruire una basa di sicurezza che viene poi spesso spazzata via dalla paura che prende il sopravvento e allora l’unico modo per tornare sereni è amare e lasciarsi amare.
Se è vero che i cuori di chi si vuol bene tendono a sincronizzarsi, allora il mio rintocca nello spazio con lo stesso ritmo di chi amo.
Curiosità
Sicuramente il tema dell’ipocondriaco ha spesso trovato spazio nella letteratura, come ne Il malato immaginario di Moliere, ma anche nel cinema da Woody Allen a Carlo Verdone che Lorenzo Marone cita.
La curiosità di Inventario di un cuore in allarme è che leggendolo scoprirete che alcuni vostri comportamenti abituali non sono altro che fobie.
Io ho scoperto di essere una orders, la fissazione di ordinare le cose in un certo modo, per esempio i libri per editore oppure l’armadio per tonalità. Mi confesso: lo faccio! E voi a quale categoria di fobici potreste appartenere?
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